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Dron&Police: a Marsala il convegno IPA sulle nuove tecnologie per la sicurezza

Dron&Police: a Marsala il convegno IPA sulle nuove tecnologie per la sicurezza

Nell’ambito del convegno “Dron&Police: quale organizzazione e sicurezza di fronte alle sfide del futuro?” organizzato da I.P.A. (International Police Association), tenutosi il 5 Luglio, presso il Complesso Monumentale di San Pietro a Marsala , si è parlato in particolare delle  nuove tecnologie a difesa del cittadino e delle possibili nuove minacce alla pubblica sicurezza , attenzionando  l’utilizzo dei droni di ultima generazione a supporto delle Forze di Polizia . Southdrone Srl ha partecipato al convegno con l’intervento del Project Manager e pilota UAS Michele Cervellione. Presenti all’evento il sindaco on Massimo Grillo, il dott.Cono Incognito Vicario  della Questura di Trapani, l’ingegnere Antonino Galfo Comandante dei Vigili del Fuoco di Trapani, il dott. Vincenzo Menfi Comandante della Polizia Municipale di Marsala e  l’A.N.P.S. sezione di Trapani. Ha moderato il convegno il dott. Castrense Ganci presidente C.E.L. International Police Association  comitato di Palermo.

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Southdrone partecipa alla sperimentazione di Trasporto Defibrillatore con Drone

Southdrone partecipa alla sperimentazione di Trasporto Defibrillatore con Drone

Il 3 giugno 2024 ha avuto luogo, a Marsala, nel piazzale della Sezione della Lega Navale, la dimostrazione di un intervento di soccorso con un innovativo drone ambulanza dotato di defibrillatore a bordo, alla presenza del Governatore del Distretto 2110 del Rotary International, Goffredo Vaccaro e sotto lo sguardo vigile e attento del Delegato al progetto, il dott. Riccardo Lembo, che ha spiegato tutti i dettagli della procedura, dalla chiamata al 118, all’attivazione dell’intervento del drone con l’arrivo a destinazione del defibrillatore, mentre da remoto un operatore del 118 guida e dà le corrette informazioni a chi si trova nell’area di emergenza. Southdrone srl è stato partner tecnico della dimostrazione, grazie all’impiego di un DJI Matrice 300RTK, che è stato dotato di supporto atto al trasporto del defibrillatore, progettato e realizzato con la stampante 3D. Durante la simulazione, il soccorritore, il dott. Giuseppe Angileri, ha contattato il NUE 112 che ha attivato la procedura di emergenza per il volo del drone e contestualmente ha guidato il soccorritore. Il nostro pilota e istruttore UAS Michele Cervellione, ha condotto a destinazione, nello scenario di emergenza, il drone con il defibrillatore, che è stato utilizzato all’arrivo dal dott. Angileri. Il tutto in un tempo di circa 3 minuti. Numerose le autorità presenti: il Sindaco della Città di Marsala, Massimo Grillo; il Comandante del 37° Stormo, Col. Daniele Donati; il Dott. D’Angelo per la Centrale Operativa 118 di Palermo; il Presidente della Sezione locale della Croce Rossa Italiana, Paolo Civello; l’istruttore sanitario della Sezione Provinciale dei Vigili del Fuoco, La Sala; il Vicario del Direttore Generale dell’ASP, Dott. Minore e altre autorità del settore sanitario e del pronto intervento. Questa sperimentazione rappresenta indubbiamente un significativo passo avanti nel campo della medicina di emergenza, in quanto ridurrebbe drasticamente i tempi di latenza tra una chiamata al 118 e l’intervento di un’ambulanza che deve attraversare il traffico cittadino.

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I droni stanno rivoluzionando la prevenzione delle esondazioni.

I droni stanno rivoluzionando la prevenzione delle esondazioni.

La Protezione Civile di Calderara di Reno ( Bologna) ha messo a punto un nuovo protocollo per prevenire le alluvioni, sfruttando droni avanzati per monitorare costantemente gli argini dei fiumi. Il progetto, partito a febbraio 2024 e cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, permette di controllare i corsi d’acqua in ogni fase: prima, durante e dopo le piene.
I droni, grazie anche a fotocamere termiche, rilevano smottamenti e ostacoli, dando un aiuto essenziale per prevenire esondazioni. Durante le piene, monitorano le condizioni critiche in tempo reale, mentre dopo l’emergenza confrontano le immagini per valutare danni e criticità.
Questo sistema innovativo consente interventi tempestivi e precisi, migliorando la gestione delle emergenze e riducendo le conseguenze di eventuali disastri naturali.

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Nuovo Esame ENAC per Piloti di Droni

Nuovo Esame ENAC per Piloti di Droni.

A partire dal 2 novembre 2024, l’esame per ottenere l’attestato A1/A3 subirà importanti aggiornamenti.

Il nuovo test sarà basato su un database di domande più ampio e approfondito, riflettendo i cambiamenti nel settore dei droni e le crescenti esigenze di sicurezza.

Fino al 1° novembre, sarà ancora possibile sostenere l’esame nella sua versione precedente.

Le novità riguardano soprattutto una maggiore attenzione alla regolamentazione aeronautica, alle limitazioni dello spazio aereo, alla sicurezza operativa e agli aspetti tecnici dei droni.

Anche i temi di privacy e security saranno trattati con maggiore dettaglio, per garantire operazioni sicure e conformi alle normative.

Se hai intenzione di pilotare droni fino a 25 kg, questo è il momento giusto per prepararti e ottenere la tua certificazione A1/A3, valida per 5 anni e riconosciuta in tutti i paesi membri EASA.

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Innovazione in California: Droni per Monitorare la Presenza di Squali

Innovazione in California: Droni per Monitorare la Presenza di Squali

Il Progetto SharkEye all’Università della California

Nel laboratorio Benioff Ocean Science dell’Università della California a Santa Barbara, un’iniziativa pionieristica sta rivoluzionando il monitoraggio degli squali lungo le coste della California. Il progetto, denominato SharkEye, utilizza droni avanzati e sistemi di intelligenza artificiale per garantire la sicurezza dei bagnanti a Padaro Beach, una località frequentata soprattutto da giovani surfisti, recentemente soggetta a un aumento dell’attività degli squali bianchi.

Tecnologia all’Avanguardia per la Sicurezza

Secondo quanto riportato dalla CNN, SharkEye combina la sorveglianza via drone con l’apprendimento automatico, migliorando notevolmente la precisione nella rilevazione degli squali. Quando uno squalo viene avvistato nelle vicinanze, il sistema invia notifiche via SMS a circa 80 iscritti, tra cui bagnini e attività commerciali locali, avvisandoli della potenziale minaccia.

Neil Nathan, scienziato del progetto presso il Benioff Ocean Science Laboratory, ha evidenziato l’importanza di questa tecnologia: “Automatizzare la rilevazione degli squali può risultare estremamente utile per molte comunità oltre alla nostra qui in California.”

Limiti del Monitoraggio Umano e Vantaggi dell’IA

In passato, i droni erano pilotati da operatori umani per identificare gli squali, ma l’efficacia era limitata. Gli studi indicano che gli operatori umani rilevano la presenza di squali solo il 60% delle volte. Tuttavia, i risultati preliminari con l’uso dell’IA sono promettenti, poiché l’intelligenza artificiale è riuscita a identificare squali che erano sfuggiti agli operatori umani.

Prospettive Future

SharkEye prevede di rendere il proprio modello di intelligenza artificiale liberamente accessibile, permettendo ai ricercatori di modificarlo e migliorarlo. Il team sta anche sviluppando un’app che consentirà a bagnini e appassionati di droni di analizzare facilmente le loro riprese per la rilevazione di squali. Sebbene il sistema attuale si basi ancora sull’analisi umana per gli avvisi alla comunità, Nathan prevede che i rapporti assistiti dall’IA saranno implementati entro la fine di questa stagione o all’inizio della prossima estate.

L’efficacia dell’IA nella rilevazione di squali si basa sul riconoscimento delle loro forme nell’acqua, e può variare in base alle condizioni ambientali. Il team di SharkEye è ottimista sulla capacità del modello di adattarsi ad altre aree costiere della California, sebbene riconosca che potrebbero essere necessari ulteriori addestramenti per ambienti diversi, come le acque delle Hawaii.

 Impatti sulla Sicurezza Balneare e la Conservazione

L’uso di droni potenziati con IA per la rilevazione di squali rappresenta un significativo progresso nella tecnologia di sicurezza balneare. Questo approccio non solo protegge i bagnanti, ma contribuisce anche alla comprensione del comportamento e delle preferenze ambientali degli squali. Con l’evoluzione continua della tecnologia drone, ci aspettiamo di vedere sempre più applicazioni nel monitoraggio della fauna selvatica e negli sforzi di conservazione.

SharkEye dimostra come l’innovazione tecnologica possa offrire soluzioni concrete a problemi di sicurezza pubblica e ambientale, aprendo la strada a un futuro in cui la convivenza con la fauna marina sarà sempre più sicura e consapevole.

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Droni per Monitorare le Autostrade Italiane

Droni per Monitorare le Autostrade Italiane

Il programma Falco, avviato con l’obiettivo di impiegare droni per monitorare il traffico e supportare le squadre di viabilità di Autostrade per l’Italia, è ora giunto alla sua seconda fase. Di recente, Autostrade per l’Italia (Aspi) ha pubblicato un aggiornamento sui risultati ottenuti finora e le prospettive future attraverso il suo sito ufficiale.

 Droni sulle Autostrade Liguri

Il programma si svolge in collaborazione con l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che ha autorizzato l’uso di droni in modalità BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) su cinque siti del tratto ligure della rete autostradale. Questo tratto è stato scelto per le sue caratteristiche strutturali e il territorio complesso dal punto di vista orografico. La fase 2 del progetto si sta attualmente svolgendo sui seguenti tratti autostradali:

– A26, dal bivio A10 a Ovada
– A10, tra Cogoleto e Varazze

Il progetto Falco ha previsto l’installazione di apposite base station nelle aree designate, che fungono da “nidi” dove i droni possono alloggiare e ricaricarsi tra una missione e l’altra.

 Monitoraggio Remoto e On Demand

In questa seconda fase, i droni vengono pilotati da remoto, con missioni che possono essere pianificate o attivate on demand per specifici eventi come code, incendi o materiali dispersi. Queste missioni, gestite dal centro di controllo del traffico, consistono nel monitoraggio in tempo reale delle condizioni della viabilità e dell’infrastruttura. La prospettiva aerea consente di tenere sotto controllo non solo il traffico, ma anche la segnaletica stradale, i cantieri, lo stato della pavimentazione e del verde. Questi elementi sono cruciali per attivare tempestivamente le forze dell’ordine e le squadre di soccorso, nonché per identificare necessità di intervento o ripristino sull’infrastruttura.

 Dati della Seconda Fase

Voli pianificati:
– 1407 missioni pianificate, con un tasso di successo dell’82%
– Del 18% di missioni non partite, il 70% è stato annullato a causa del maltempo
– 191 ore di volo con 2837 km percorsi

Voli su chiamata:
– 53 missioni su chiamata
– 12,5 ore di volo con 84 km percorsi

 Evidenze

– Incremento dell’11% degli eventi rilevati
– Diminuzione del 50% dei tempi di intervento

Prospettive Future

Al termine della seconda fase di sperimentazione, i dati raccolti verranno utilizzati per istruire l’IA al riconoscimento automatico di eventi critici come veicoli fermi o incidenti. L’obiettivo è che in futuro gran parte di questi processi vengano automatizzati, diventando routine e aiutando i tecnici a rilevare potenziali criticità, migliorando i tempi di intervento e la qualità del servizio.

“Con il Progetto Falco stiamo testando l’uso dei droni per il monitoraggio del traffico in tempo reale,” spiega Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia. “Questo sistema potrà essere utilizzato per le ispezioni su ponti e viadotti, ponendoci all’avanguardia a livello mondiale per innovazione tecnologica. L’obiettivo ultimo è una rete digitalizzata e automatizzata che fornisca informazioni puntuali e immediate sia a chi percorre la rete autostradale sia a chi la gestisce. Le autostrade sono e resteranno per molti anni la spina dorsale del Paese e della sua economia. Con questa consapevolezza, il Gruppo lavora ogni giorno con determinazione affinché sulla rete si faccia quel salto tecnologico indispensabile per accompagnare la transizione verso la mobilità del futuro, nel segno della sicurezza e della sostenibilità.”

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Droni alle Olimpiadi 2024

Droni alle Olimpiadi 2024

Oggi, 26 luglio, iniziano ufficialmente i Giochi Olimpici di Parigi 2024, un evento di portata mondiale che coinvolgerà centinaia di atleti da ogni parte del globo, oltre a migliaia di addetti ai lavori e milioni di spettatori che assisteranno dal vivo. Gli eventi principali si terranno nella capitale francese, ma anche altre importanti città della nazione ospiteranno competizioni olimpiche.

La natura di un evento così unico e di grande richiamo espone inevitabilmente le Olimpiadi al rischio di atti terroristici. Per questo motivo, la sicurezza è una priorità assoluta, con misure estremamente rigorose in ogni ambito, incluso quello aereo.

L’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha colto l’occasione per ribadire l’importanza della sicurezza aerea attraverso il suo sito ufficiale e il suo account Facebook. L’EASA ha dichiarato che “le violazioni dello spazio aereo da parte di droni privati possono causare significativi rischi per le persone a terra e per altri velivoli operanti nell’area”. Questo avvertimento è rivolto a tutti i piloti che avevano in mente di visitare i luoghi delle manifestazioni portando con sé i loro droni per catturare video storici. La raccomandazione è chiara: è saggio restare a terra.

Come accaduto durante i recenti europei di calcio e come ormai consuetudine in occasione di grandi eventi sportivi, musicali e di altro genere, verranno istituite ampie no-fly zone, altamente controllate, all’interno delle quali potranno volare solo i mezzi autorizzati dagli addetti ai lavori. Un rapido sguardo al portale ufficiale francese Geoportail.gouv.fr, che riporta le Zone Geografiche UAS, mostra come trovare una zona per volare in Francia nei prossimi giorni sia estremamente difficile, se non addirittura impossibile, nelle aree destinate ai Giochi Olimpici.

In conclusione, mentre il mondo si prepara a celebrare lo spirito olimpico a Parigi 2024, è fondamentale che tutti rispettino le rigide norme di sicurezza aerea per garantire un evento sicuro e senza incidenti.

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Droni identifica piromani

Droni identifica piromani

Se c’è una regione italiana che negli anni si è distinta per l’uso efficace della tecnologia dei droni per la salvaguardia ambientale, e più precisamente per la lotta agli incendi, quella è sicuramente la Calabria.

Già diverse estati fa, infatti, la Regione Calabria ha cominciato ad impiegare i droni nel controllo del territorio e nelle operazioni di contrasto agli incendi, non solo riducendo le tempistiche di avvistamento ed intervento nei confronti delle fiamme libere, ma in alcuni casi anche riuscendo ad individuare dei sospetti piromani.

Il più eclatante tra questi casi di successo è senza dubbio quello dell’estate 2023, quando ad agosto il piromane, colto sul fatto dal drone, prima tentò di abbatterlo a sassate e poi si diede inutilmente alla fuga, venendo inseguito, riconosciuto e infine anche arrestato. Questo episodio ha evidenziato l’efficacia dei droni non solo nel rilevamento degli incendi, ma anche nella prevenzione e nell’applicazione della legge contro coloro che minacciano il territorio.

Visto il successo della strategia “droni contro gli incendi”, lo scorso marzo la Regione Calabria ha anche approvato una legge per regolarizzare al meglio il loro uso per la tutela del territorio, trasformandola da misura di natura eccezionale ad un vero e proprio standard contro la ricorrente minaccia degli incendi boschivi.

Una misura che anche quest’anno sta dando i suoi frutti nei confronti di un fenomeno che non accenna a diminuire. Sebbene non siamo nemmeno ad agosto, gli incendi e i sospetti piromani scovati dai droni in Calabria questa estate sono già 34. Questo dato sottolinea l’importanza di continuare ad investire nella tecnologia e nelle risorse necessarie per proteggere il patrimonio naturale della regione.

La lotta agli incendi boschivi è una battaglia continua, e la Calabria sta dimostrando di essere in prima linea grazie all’innovazione tecnologica. I droni si sono rivelati strumenti preziosi, capaci di fare la differenza in tempi rapidi e con grande precisione, offrendo un modello che altre regioni italiane potrebbero considerare di adottare per la tutela del proprio territorio.

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Via Libera dall’ENAC: Droni per il Trasporto Medicale tra Sicilia e Isole Eolie

Via Libera dall'ENAC: Droni per il Trasporto Medicale tra Sicilia e Isole Eolie

Un nuovo importante traguardo nella storia della logistica sanitaria in Italia è stato raggiunto con l’approvazione dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) per una rotta di volo lunga 37 km destinata al trasporto medicale tramite droni. Questa rotta collegherà l’Ospedale di Patti, situato in provincia di Messina, con le Isole Eolie, offrendo una soluzione innovativa ed efficiente per il trasporto di farmaci urgenti e sacche di sangue.

La necessità di migliorare i collegamenti con le Isole Eolie è particolarmente sentita in questo periodo, dato l’innalzamento del livello di allerta a Rosso a causa della rinnovata attività vulcanica dello Stromboli, iniziata il 23 giugno scorso. Questa situazione ha spinto le autorità a cercare soluzioni alternative ai tradizionali metodi di trasporto, e il trasporto aereo via drone si è dimostrato una valida opzione.

 Un Progetto Pionieristico

L’approvazione dell’ENAC è giunta dopo un lungo processo di valutazione e mitigazione dei rischi, che ha considerato le sfide tecniche e le criticità legate a queste operazioni aeree innovative. EuroUSC Italia, una PMI leader nel settore della regolamentazione e sicurezza dei droni, ha svolto un ruolo cruciale nel processo autorizzativo. L’azienda ha garantito il rispetto delle normative di sicurezza, sviluppato le procedure operative e condotto un’analisi del rischio secondo la metodologia SORA (Specific Operations Risk Assessment), come richiesto dal regolamento europeo.

I Primi Test Operativi

Grazie all’autorizzazione ottenuta, l’operatore di droni ABzero inizierà i primi test già in autunno. Le missioni saranno suddivise in segmenti Marina di Patti-Vulcano e Vulcano-Lipari. Questo rappresenta un esempio concreto di come una pianificazione accurata e una gestione efficace possano superare le sfide logistiche e migliorare l’efficienza del trasporto medico.

Benefici per la Salute Pubblica e il Turismo

Il trasporto rapido di farmaci, emocomponenti e organi da e verso le isole minori è cruciale per la salute pubblica e la qualità della vita dei residenti, offrendo anche maggiore sicurezza ai numerosi turisti che visitano le Eolie durante i mesi estivi. In contesti geografici dove le condizioni meteorologiche e la logistica possono rappresentare sfide significative, l’uso dei droni per il trasporto medicale diventa una risorsa indispensabile per garantire che nessun paziente venga lasciato senza le cure necessarie.

Innovazione e Futuro

Pasquale Junior Capasso, Technical Manager di EuroUSC Italia, ha affermato: “Le operazioni di volo BVLOS (non a vista) con alto livello di automazione a medio-lungo raggio rappresentano un obiettivo decisivo per espandere l’utilizzo dei droni. L’innovazione e la sperimentazione, se assistite dal rispetto dei regolamenti, sono il motore propulsivo di questa rivoluzione nel settore sanitario e non solo.”

Giuseppe Tortora, fondatore e CEO di ABzero, ha espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto: “Siamo molto orgogliosi di questo nuovo traguardo che permetterà ad ABzero di collegare la Sicilia con l’arcipelago delle Isole Eolie. Grazie a questa nuova autorizzazione sarà possibile integrare l’attuale sistema di consegna navale con la nostra tecnologia di trasporto tramite droni, per connettere rapidamente le realtà delle Isole, sia nelle situazioni di emergenza sanitaria, che nell’operatività quotidiana delle strutture ospedaliere.”

Questo progetto non solo migliorerà la qualità del servizio sanitario nelle Eolie, ma rappresenta anche un passo fondamentale verso la fornitura di nuovi servizi e una maggiore integrazione delle tecnologie innovative nel settore della sanità.

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DJI aggiorna in silenzio i manuali dei vecchi droni: aggiunta la voce MTOW

DJI aggiorna in silenzio i manuali dei vecchi droni: aggiunta la voce MTOW

DJI, a sorpresa, ha aggiornato il manuale d’uso del Mavic Pro, inserendo nella scheda del drone la voce MTOW, ossia il peso massimo al decollo. Dall’area “downloads” relativa a questo modello di drone, infatti, è possibile visualizzare (e scaricare) il manuale e notare, nella prima riga dell’appendice in fondo al documento, la comparsa della voce “Peso massimo al decollo”, elemento prima assente e che rendeva questo velivolo non utilizzabile in base alla normativa vigente, al pari di altri modelli “datati”.

Prima di questo sviluppo, l’ultima mossa significativa di DJI sul fronte dell’impegno per rendere i suoi droni meno recenti conformi al nuovo regolamento europeo 2024 risaliva a qualche mese fa, quando lo scorso maggio, tramite un aggiornamento software, ha reso l’Air 2S utilizzabile in categoria C1. Questo gesto è stato apprezzatissimo dai molti utenti che ancora oggi volano con quel modello e che a gran voce, dall’inizio dell’anno, chiedevano un intervento di DJI in quest’ottica.

Per quanto riguarda i modelli ancora precedenti, invece, si era ormai persa la speranza e la tendenza globale era quella alla rassegnazione, specie di fronte all’ovvia mancanza di interesse da parte di DJI, che per ragioni di business preferisce concentrare l’attenzione sui nuovi droni. Eppure, la determinazione di un pilota italiano è stata tale per cui anche il colosso mondiale dei droni ha alla fine accettato di scendere a patti con la normativa.

Trattandosi di un drone dal peso superiore ai 250 grammi, ovviamente, l’aggiunta della voce MTOW (peso massimo al decollo) lo rende utilizzabile in base alla normativa solo in sottocategoria Open A3, perciò lontano almeno 150 metri da zone residenziali, industriali, commerciali e ricreative, mantenendo una distanza di almeno 50 metri da persone non coinvolte, a patto ovviamente di essere in possesso anche dell’Attestato A1-A3, in regola con l’assicurazione ed essersi regolarmente registrati come operatore su d-flight.it.

Cosa succederà adesso? Sull’onda del successo ottenuto, con pazienza e perseveranza, da Furio Bernardini, è probabile che arrivino a DJI molte altre pressioni per aggiornare allo stesso modo i manuali di altri “droni di una certa età”. Di conseguenza, immaginiamo che a Shenzhen, visto l’ormai importantissimo precedente, accetteranno di accontentare le ulteriori richieste, contando sul fatto che gli incredibili passi avanti compiuti negli anni nello sviluppo tecnologico dei propri droni restano un valore aggiunto al quale pochissimi “vecchi” piloti accetteranno di rinunciare.

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