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Sicurezza Aerea e Droni: Le Novità dal Rapporto EASA 2024

Sicurezza Aerea e Droni: Le Novità dal Rapporto EASA 2024

Solo qualche giorno fa, l’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha pubblicato la sua Relazione Annuale sulla Sicurezza 2024, che illustra un’analisi approfondita delle performance relative alla sicurezza del sistema di aviazione europeo per l’anno 2023. Consultabile liberamente online sul sito ufficiale EASA, il rapporto si avvale delle valutazioni effettuate dall’Agenzia, insieme alle varie autorità nazionali di aviazione (NAA) e agli attori del settore, per sostenere il processo di gestione del rischio per la sicurezza (SRM), fondamentale per guidare le decisioni riflesse nel Piano Europeo per la Sicurezza Aerea (EPAS).

Un Anno di Successi per l’Aviazione Europea

Il 2023 ha segnato un importante traguardo nel settore del traffico aereo, con i numeri che hanno raggiunto il 95% dei livelli pre-pandemia del 2019. Gli aeroporti europei hanno accolto 2,3 miliardi di passeggeri, registrando un incremento del traffico passeggeri del 19% rispetto all’anno precedente. Nonostante l’aumento di mezzi e persone coinvolte, non si è verificato un aumento di incidenti mortali. Infatti, il numero di questi incidenti, attestatosi intorno ai 10 all’anno nel triennio 2020-2022, è sceso fino a solo due unità nel 2023. Le vittime, 77 nel 2023, sono di numero inferiore rispetto all’anno precedente e il secondo più basso della decade, avvicinandosi al record minimo di 66 vittime del 2017.

Nel 2023, l’Europa ha registrato 7,3 milioni di voli sicuri senza incidenti mortali che coinvolgessero operatori europei, sia per aeroplani complessi che non complessi, un risultato che testimonia l’impegno costante dell’intero settore nel prioritizzare la sicurezza. Questa panoramica evidenzia non solo gli sforzi compiuti per mantenere e migliorare la sicurezza aerea, ma sottolinea anche l’importanza di un approccio proattivo e di collaborazione tra gli enti di regolamentazione, le autorità nazionali e gli operatori del settore per ridurre al minimo i rischi e garantire il continuo progresso nella sicurezza del trasporto aereo.

Incidenti UAS nel 2023: Una Nuova Frontiera nella Sicurezza Aerea

Una novità rilevante dell’edizione 2024 del rapporto EASA è la comparsa, per la prima volta, di un capitolo dedicato alla valutazione della sicurezza dei sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto (UAS). La classificazione attuale non consente ancora analisi dettagliate, ma i dati chiave offrono un punto di riferimento iniziale per confronti nei prossimi anni.

Durante l’anno, si sono verificati episodi critici associati alle operazioni con UAS negli Stati Membri, inclusi 1 decesso e 1 ferimento grave, entrambi collegati all’uso di modelli di aeromobili all’interno di club e associazioni dedicati. Inoltre, si sono registrate 2 gravi situazioni di quasi-collisione in volo tra UAS e aeromobili con equipaggio. In totale, si sono contati 12 tra incidenti e gravi inconvenienti: uno di questi con esito mortale, 9 incidenti non mortali e 2 episodi rilevanti. Sorprendentemente, nel 66% dei casi documentati, non si sono registrate conseguenze per persone a terra o in volo.

Nel 2023, sono stati segnalati due incidenti significativi determinati da droni che hanno coinvolto l’aviazione con equipaggio. Questi incidenti riguardano situazioni di avvicinamento pericoloso (Airprox) tra UAS e aeromobili di grandi dimensioni durante le operazioni di avvicinamento e partenza da un aerodromo. Gli aeromobili coinvolti sono stati un Bombardier BD500 e un Airbus A320, ma non sono state fornite specifiche circa le dimensioni degli UAS coinvolti in questi episodi.

Gli episodi sono stati valutati con punti ERCS elevati (European Risk Classification Scheme), sollevando significative preoccupazioni per la sicurezza. Questi incidenti sottolineano l’importanza cruciale di gestire e mitigare i rischi associati alla condivisione dello spazio aereo tra aeromobili a pilotaggio remoto e quelli con equipaggio, specialmente nelle vicinanze degli aerodromi dove il traffico è più intenso e le procedure di volo sono più delicate.

Bilancio e Prospettive Future

EASA sottolinea che l’attuale processo normativo e burocratico limita l’analisi dei dati sui droni. La legislazione europea limita l’obbligo di segnalazione degli incidenti, a meno che l’evento non abbia causato lesioni gravi o mortali o abbia coinvolto aeromobili con equipaggio, solo agli UAS che richiedono un certificato o una dichiarazione. Questo implica che il numero di eventi riguardanti la sicurezza aerea nel settore droni potrebbe essere più elevato di quello riportato, ma l’attuale procedura non favorisce la raccolta di queste informazioni. Inoltre, in termini di qualità dei dati, non è immediato risalire alla categoria operativa (Open, Specifici o Certified) in cui volavano gli UAS coinvolti negli incidenti.

Insomma, c’è ancora molto da lavorare per comprendere meglio la situazione, ma il fatto che ora esista un capitolo specifico dedicato agli UAS all’interno del report EASA sullo stato della sicurezza aerea è senza dubbio una notizia positiva. Questo rappresenta un passo avanti decisivo nella comprensione e nella gestione dei rischi associati alle operazioni con droni, fornendo una base solida per ulteriori miglioramenti nel settore della sicurezza aerea.

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