Southdrone

Mese: Giugno 2024

Operatori di Droni: Scade il 30 Giugno la Possibilità di Dichiarare gli Scenari Standard Italiani

Operatori di Droni: Scade il 30 Giugno la Possibilità di Dichiarare gli Scenari Standard Italiani

 
 

Il mondo italiano dei droni utilizzati per scopi professionali sta per affrontare un importante cambiamento normativo. Alle ore 23:59 del 30 giugno 2024 scade il termine ultimo per dichiararsi operatori degli Scenari Standard Italiani (STS-IT) per le operazioni con droni. Questo termine, fissato inizialmente dal regolamento europeo al 31 dicembre 2023, è stato prorogato in Italia da ENAC al 30 giugno 2024, dopo aver constatato la scarsa disponibilità di droni con marcatura C5 e C6 obbligatori per gli Scenari Standard Europei (STS-EU).

Questa scadenza è particolarmente rilevante per chi intende svolgere operazioni professionali con droni in Italia, specialmente in contesti urbani o in prossimità di aeroporti. Gli STS-IT per le operazioni VLOS (Visual Line of Sight) offrono infatti maggiore flessibilità rispetto agli Scenari Standard Europei, permettendo l’utilizzo di droni senza marcatura di classe fino a 10 kg in ambito urbano e fino a 25 kg in ambito non urbano, senza la necessità di paracadute e senza la necessità di un terminatore di volo indipendente per droni fino a 4 kg.

Per beneficiare di questi vantaggi, è necessario registrarsi come operatore su D-Flight e dichiarare almeno un drone negli STS-IT entro la scadenza. Questa dichiarazione rimarrà valida fino al 31 dicembre 2025, consentendo l’uso di droni registrati nell’ambito degli STS-IT.

È importante sottolineare che la figura dell’operatore è distinta da quella del pilota. Mentre il pilota necessita di specifiche abilitazioni per la conduzione, chiunque può registrarsi come operatore su D-Flight senza particolari requisiti. Questo permette anche a chi non è ancora pilota, ma intende entrare nel settore, di assicurarsi i vantaggi degli STS-IT per il futuro o nell’immediato, nel caso si avvalga di un pilota abilitato.

Procedura di Dichiarazione STS-IT

Per dichiarare un drone negli STS-IT, sono necessari i seguenti passaggi:

  1. Abbonamento Pro su D-Flight: Costo di 24€ annuali.
  2. Acquisto di un QR Code Pro per il drone: Costo di 96€.
  3. Pagamento dei diritti ENAC: Costo di 94€, salvo si disponga di una fattura precedente ancora valida.

Raccomandazioni

Consigliamo vivamente a tutti gli interessati al settore dei droni professionali di effettuare la dichiarazione entro il 30 giugno, per garantirsi maggiore flessibilità operativa nei prossimi 18 mesi. Non perdere l’opportunità di beneficiare di queste condizioni favorevoli per operare con droni in Italia.

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Droni al Servizio della Salute: Il Progetto U-ELCOME per la Consegna di Farmaci nelle Aree Remote

 
 

Fucino, Italia – La consegna di farmaci nelle località remote è spesso un’impresa ardua, soprattutto in territori montuosi e durante i rigidi mesi invernali. Con l’obiettivo di superare queste sfide e garantire un servizio essenziale ai cittadini anche nelle aree più difficili da raggiungere, è stato lanciato il progetto U-ELCOME. Presentato ieri presso il Centro Spaziale del Fucino, il progetto vede la partecipazione di Telespazio come operatore di droni e partner tecnologico.

Innovazione al Servizio del Parco Naturale Regionale Sirente Velino

L’area del Parco Naturale Regionale Sirente Velino è caratterizzata da strade impervie e condizioni meteorologiche spesso avverse, che complicano la consegna dei farmaci ospedalieri. Il progetto U-ELCOME mira a superare questi ostacoli utilizzando tecnologie avanzate di velivoli a pilotaggio remoto e sistemi satellitari. Queste soluzioni saranno testate e sperimentate nei prossimi mesi per assicurare che i farmaci raggiungano le persone che ne hanno bisogno.

Una Logistica Efficiente con l’Aiuto dei Droni

Il progetto prevede che i droni trasportino i farmaci dagli ospedali dell’Aquila e di Avezzano verso appositi hub di prossimità situati nei Comuni di Castelvecchio Subequo, Rocca di Mezzo e San Demetrio ne’ Vestini. Da questi hub, i farmaci saranno poi raccolti e consegnati ai pazienti da un farmacista. L’avio-superficie del Comune di Celano fungerà da scalo tecnico, rendendo più efficiente l’esecuzione del servizio tra i Comuni del Parco.

La Tecnologia di Telespazio

Telespazio, con le sue avanzate tecnologie nel campo dei velivoli senza pilota e dei servizi di navigazione e comunicazione satellitare, sarà al centro del progetto. La società gestirà l’intero servizio di consegna tramite la piattaforma proprietaria T-DROMES®, che fungerà da centro di controllo in cloud per la pianificazione, l’esecuzione del volo e la richiesta di autorizzazioni. Questa piattaforma offrirà significativi benefici in termini di ottimizzazione e semplificazione delle rotte di volo. I droni commerciali impiegati saranno equipaggiati con la box TPZ Air 100, il cui comando e controllo sarà gestito attraverso canali di comunicazione satellitare e terrestre.

La Fase Sperimentale e Oltre

Nella fase iniziale della sperimentazione, il servizio di consegna sarà limitato a farmaci che non necessitano di refrigerazione. I droni opereranno in modalità BVLOS (Beyond Visual Line of Sight), con un’autonomia di volo di 35 km su rotte prestabilite e la possibilità di effettuare soste intermedie per la ricarica. Dopo questa fase sperimentale, l’obiettivo è quello di affinare tecnologie, procedure e processi per implementare il servizio a pieno regime entro il 2025.

Un Progetto Europeo di Ampio Respiro

Il progetto U-ELCOME è parte dell’iniziativa europea SESAR 3 JU Digital Sky Demonstrators, coordinata dall’Eurocontrol Innovation Hub, e coinvolge 51 partner tra Italia, Spagna e Francia. Questa collaborazione mira a creare un sistema comune di deployment per l’U-space, migliorando l’integrazione dei droni nello spazio aereo europeo.

Con il progetto U-ELCOME, l’innovazione tecnologica si mette al servizio della salute, garantendo che anche le comunità più isolate possano ricevere i farmaci di cui hanno bisogno in modo tempestivo e sicuro.

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Pianifica le Missioni di Volo con il Drone: Evita le No-Fly Zone

Come volare nella No-Fly zone ?

 

L’uso dei droni sta diventando sempre più popolare in Italia, ma con l’aumento delle aree soggette a restrizioni normative (le cosiddette No-Fly Zone), è fondamentale che i piloti di droni verifichino sempre le aree geografiche prima di ogni volo. Non rispettare queste regole può portare a pesanti multe e addirittura a denunce penali.

Tipologie di Zone Restrittive

Esistono diverse tipologie di zone restrittive, ognuna con specifiche condizioni di volo:

  • P (Proibita): volo sempre interdetto.
  • R (Regolamentata): zona soggetta a restrizioni di volo (specifiche condizioni).
  • D (Dangerous): zona pericolosa per attività di volo.

Zone P (Aree Proibite)

Le zone di tipo P includono aree dove il volo è sempre interdetto. Queste aree comprendono:

  • ATZ aeroportuali
  • Siti industriali
  • Carceri
  • Beni culturali
  • Caserme militari
  • Parchi nazionali
  • Riserve naturali

Zone P o R (Aree Proibite o Regolamentate)

In queste zone il volo è interdetto, ma potrebbe essere possibile in alcune condizioni specifiche. Esempi includono siti industriali, carceri, beni culturali, caserme militari, e altre aree sensibili.

Parchi e Riserve Naturali

Il volo è generalmente interdetto anche se la zona non risulta vietata su D-Flight. Secondo l’articolo 793 del Codice della Navigazione, l’ENAC può vietare il sorvolo su determinate zone per motivi di sicurezza o ordine pubblico su richiesta della competente amministrazione. Quindi, è proibito sorvolare solo quelle aree nei parchi dove il divieto è stato approvato dall’ENAC e pubblicato sulla piattaforma D-Flight.

Zone P e D (Aree Proibite e Pericolose)

Queste zone sono interdette e pericolose. I piloti devono prestare particolare attenzione alla natura pericolosa delle attività all’interno di queste aree.

Operazioni in Categoria OPEN

Prima di ogni volo, l’operatore UAS deve prendere visione della Circolare ENAC ATM-09A riguardo l’utilizzo dello spazio aereo e la conformazione delle zone geografiche UAS. Deve verificare la propria zona di operazioni sulle mappe presenti sul portale D-Flight. In base al colore della zona, l’altezza di volo consentita può variare (es.: “zona rossa” 0 m, “zona arancione” 25 m, ecc.).

Se non è possibile volare in categoria OPEN, le operazioni devono essere condotte in categoria SPECIFIC.

Operazioni in Categoria SPECIFIC

Le operazioni in categoria SPECIFIC possono essere condotte secondo scenari standard (STS) o secondo quanto riportato nell’Autorizzazione Operativa rilasciata da ENAC. Secondo la Circolare ENAC ATM-09A, le operazioni devono seguire determinate procedure in casi specifici:

  1. Operazioni nelle vicinanze degli aeroporti (civili e militari).
  2. Qualora richiesto dalla valutazione di rischio secondo l’art. 11 del Regolamento (UE) n. 2019/947.
  3. Operazioni nello spazio aereo oltre i 120 m di altezza dal punto più vicino alla superficie terrestre.

In questi casi, è necessaria la creazione di una riserva di spazio aereo per le operazioni dell’UAS, e l’operatore deve ottenere il nulla osta all’utilizzo dello spazio aereo dalla Direzione Aeroportuale ENAC competente per territorio o dall’Aeronautica Militare, a seconda se si tratti di un aeroporto civile o militare. Questo nulla osta può comportare l’istituzione di una “zona temporaneamente regolamentata” (R), resa pubblica con NOTAM o Supplemento AIP e rappresentata nel portale D-Flight.

Conclusioni

La pianificazione delle missioni di volo con il drone è essenziale per evitare sanzioni e problemi legali. Controllare sempre le mappe e le restrizioni sul portale D-Flight è un passo imprescindibile per garantire la sicurezza e la conformità alle normative vigenti. Per maggiori dettagli su come pianificare i tuoi voli e rispettare le normative, visita il sito di SouthDrone.

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